Tutti noi prima o poi ci siamo posti il problema di quanto lavorano gli Italiani in confronto con i colleghi Europei; un recente rapporto Eurostat sembra disegnare un quadro impietoso riassunto nell’immagine di apertura.
Nel corso delle trattative europee per l’assegnazione dell’ormai famoso recovery Fund i cosiddetti paesi “frugali” hanno fino in fondo cercato di privilegiare i prestiti alle nazioni più in difficoltà cercando di evitare le elargizioni a fondo perduto.
La trattativa ha alimentato anche speculazioni e polemiche; in particolare il ministro delle finanze Austriaco Blumel ha sostenuto che in Italia si lavori poco, basando la propria affermazione su statistiche ufficiali.
Dalla loro analisi risulta che da noi la vita lavorativa media è di circa 32 anni contro i 42 della Svezia ed i 41 dell’Olanda.
Purtroppo questi dati sono corretti e si riferiscono al rapporto Eurostat pubblicato a maggio 2020 per il periodo 2019; analizzando gli anni precedenti, si nota che la situazione è stazionaria da almeno 15 anni.
Siamo quindi sempre stati il fanalino di coda tra i grandi paesi industrializzati.
QUANTO LAVORANO GLI ITALIANI – ANALISI
Come ogni statistica utilizzata a livello politico, occorre sempre delinearne i contorni e precisare i dati di partenza.
Nel rapporto Eurostat, la vita lavorativa media non si riferisce a tutte le persone che lavorano; include anche coloro che non sono inseriti nel mondo del lavoro.
Significa che se nel corso della mia vita ho lavorato 50 anni ma il mio vicino non ha mai lavorato, la vita lavorativa media di noi due sarà di 25 anni.
In altre parole il valore statistico è fortemente condizionato dal numero di coloro che non svolgono una piena vita lavorativa (pensionati, disoccupati, scoraggiati, precari, ecc..), e riflette quindi la situazione occupazionale del paese.
Nonostante questo, l’indicatore non perde il proprio significato; occorre semplicemente essere consapevoli di come è stato calcolato al fine di porre gli adeguati correttivi a livello politico.
La conclusione alla quale possiamo giungere è la seguente: gli Italiani che lavorano stabilmente, dedicano lo stesso tempo dei loro colleghi nord europei (e forse di più) alla propria attività.
Purtroppo in Italia ci sono moltissime persone fuori dal mercato del lavoro (in particolare le donne); la loro mancanza influenza i risultati della statistica Eurostat.
Vuoi rimanere aggiornato sui prossimi articoli ? ISCRIVITI AL SITO MERCATISTICA.IT