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Competitività

Competitività

La concorrenza sempre più accesa tra aziende rende necessario migliorare le proprie abilità con lo scopo di primeggiare nell’ambito della competizione commerciale, ovvero: aumentare la propria competitività.

Vi sono forti analogie tra l’attività imprenditoriale e le gare sportive, dove ogni atleta vuole prevalere sugli altri, o ad essere più competitivo.

Per fare questo, occorre studiare tutte le strategie utili a migliorare le proprie prestazioni quali ad esempio la predisposizione di appositi allenamenti fisici per incrementare forza e resistenza alla fatica; è importante altresì studiare il comportamento ed il gioco praticato dall’avversario ma ancora più determinante sarà la cura dell’atteggiamento mentale dell’atleta (perseveranza, caparbietà, coraggio, gioco di squadra, astuzia, ecc…).

Tutto questo ha un nome: competitività. E’ un nome noto, molto usato, specialmente in ambito giornalistico. Chi non ha mai sentito proclamare un discorso da qualche famoso imprenditore che non contenesse almeno una esortazione ad “aumentare la competitività”? Anche Maurizio Crozza, nella celebre imitazione di Luca Cordero di Montezemolo, ripeteva sovente il mantra del famoso manager.

Molti conferenzieri insistono nel sottolineare questa esortazione ma ben pochi dedicano il proprio tempo a descrivere COME aumentare la competitività.

Se su questo siamo tutti d’accordo, la questione si complica sull’elencazione delle ricette utili a perseguire questo scopo.

Ho passato molti week end della mia vita di padre ad accompagnare mio figlio Andrea quando era piccolo a giocare a calcio; è sempre un bello spettacolo vedere i bambini giocare con entusiasmo, lontani dalle logiche opportunistiche degli adulti.

Per motivare i piccoli giocatori però, è necessario che l’allenatore non si limiti a redarguirli con vuote esortazioni quali: “dovete essere i migliori”, oppure “bisogna vincere!”; il miglioramento dell’intera squadra passerà necessariamente da una sapiente opera di convinzione a tutti i livelli della necessità del miglioramento, seguita da un rigoroso piano operativo per mettere a frutto tale stato d’animo, permettendo ai piccoli atleti di sopportare allenamenti sempre più complessi e dando a ciascuna figura in campo chiari compiti e mansioni, responsabilizzando il ragazzino sui risultati della propria condotta.

Analogamente a quanto succede in ambito sportivo, in campo aziendale, non basta che l’imprenditore inciti i propri collaboratori all’aumento della competitività; dovrà indicare su quali fattori della produzione andare ad agire ed in che modo farlo.

Per farlo dovrà assegnare compiti e mansioni, responsabilizzando le persone sui risultati delle proprie azioni.

Solo in questo modo si porranno le basi per tentare di migliorare l’ attitudine a competere (comunemente detta “competitività”); se l’imprenditore farà una corretta pianificazione, i risultati in termini di quote di mercato e/o di fatturato non tarderanno a venire.

Tiziano Castagna

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Un commento su “Competitività

  • arturo lanza

    Sig Castagna ,
    posso dire ottimo articolo, centratissimo , sono d’accordo bisogna pianficare tutto , sia imprenditore , ma anche noi agenti di commercio , lo dobbiamo fare, lo facevo diviso x zone e i risultati arrivavano.
    ora purtroppo e’ un periodo negativo, , bisogna essere pronti per ripartire, piu’ motivati di prima.
    scusa se mi sono dilungato , ma sono un chiaccherone.
    buona giornata
    arturo lanza

I commenti sono chiusi.