La percepiamo tutti quell’aria di sfida, di eccitazione mista a paura che precede una svolta nella nostra vita, piccola o grande che sia; allo stesso tempo diventano grandi le nostre aspettative poco prima di quel particolare momento nel quale decidiamo di entrare in azione.
Molti lo confondono con il “mettersi in movimento”, programmare, pianificare, predisporre le attività da porre in opera non appena arriverà il momento di agire.
Non è questo.
Entrare in azione significa iniziare l’attività pianificata, sporcarsi le mani e prendersi le proprie responsabilità anche in caso di fallimento.
Pianificare qualsiasi attività (una dieta, una nuova attività fisica, un viaggio, un nuovo iter formativo, un cambiamento di lavoro ecc.) è doveroso ed importante.
Tuttavia, fino a quando non metteremo in pratica quanto pianificato, non potremo parlare di “entrare in azione”; saremo in una fase di attesa, uno “stand by” più o meno lungo, molto spesso più snervante dell’azione stessa.
Nella maggior parte dei casi, procrastinare l’entrata in azione in un progetto pianificato da tempo, serve solo a proteggere il nostro ego mettendolo al riparo dal rischio del fallimento.
E’ quindi la paura di fallire che impedisce alle nostre pianificazioni di concretizzarsi mediante l’entrata in azione.
La saggezza popolare ha da sempre tentato di sintetizzare questo fenomeno tramite proverbi e citazioni; la mia preferita è la seguente:
“la metà della difficoltà che incontrerai in un’impresa consiste nell’iniziare l’impresa stessa”.
Corretto e doveroso quindi pianificare nei minimi dettagli ma abituiamoci all’idea che i cambiamenti concreti derivano solo dall’entrata in azione!
E’ giunta l’ora di agire!
Per non perdersi il prossimo articolo, consiglio l’iscrizione al sito mercatistica.it agendo sul pulsante che segue: