Le tasse sono lo spauracchio di ogni imprenditore, il cui obbiettivo principale sembra essere quello di pagarne di meno e di poter “scaricare” di più.
Anche l’agente di commercio è un imprenditore, animato dalla convinzione che le tasse siamo troppe.
Occorre da subito utilizzare i giusti termini: le tasse sono tributi commisurati ad un servizio ricevuto mentre le imposte si pagano per contribuire alle spese indivisibili dello stato (sicurezza, sanità, viabilità pubblica, difesa, ecc…).
Quindi è corretto parlare di imposte.
La richiesta costante è quella di pagarne di meno; per farlo l’imprenditore deve considerare che gran parte del suo futuro di contribuente se lo giocherà nel momento in cui sarà tenuto a definire il proprio profilo fiscale, normalmente quando apre la partita IVA.
Il professionista o l’associazione di categoria di fiducia lo aiuteranno nella scelta tra tre differenti regimi fiscali: Forfettario, semplificato e ordinario.
Ciascun regime si presenta con proprie caratteristiche, benefici, limiti e costi, e questa scelta influenzerà le aliquote fiscali e la possibilità di “scaricare” i costi afferenti alla propria attività.
Scaricare, significa utilizzare i costi per abbassare il reddito dell’impresa, e le imposte ad esso correlate.